Gli affitti in nero
rappresentano una pratica purtroppo ancora molto diffusa in Italia. Negli
ultimi anni il Governo ha avviato una serie di provvedimenti il cui scopo è
quello di far emergere tale fenomeno per contrastarlo efficacemente. La
fattispecie dell’affitto in nero si configura quando il proprietario di un
immobile, sia esso ad uso residenziale che commerciale, non effettua la
regolare registrazione del contratto di locazione o non dichiara (anche solo in
parte) i canoni percepiti. Sulla scia dei precedenti dispositivi, anche
l’ultima Legge di Stabilità 2017 propone un valido contribuito per la lotta
all’evasione e agli affitti in nero,
offrendo all’inquilino la possibilità di denunciare il proprietario, in cambio
di affitti molto agevolati.
Rischi
e svantaggi dell’affitto in nero
La pratica degli affitti
in nero diffusa tra i proprietari di immobili comporta, ad un primo e
superficiale sguardo, numerosi vantaggi poiché rappresenta uno strumento per
evadere le tasse, risparmiando su imposte come IMU, IRPEF e cedolare secca.
Tuttavia l’ordinamento (che già pone un occhio di riguardo nei confronti del
locatario considerato parte debole), nell’intento di contrastare il fenomeno,
fornisce agli inquilini sempre maggiori incentivi per far emergere situazioni
di illegalità. Il provvedimento relativo alla cedolare secca ha infatti
prodotto interessanti risultati a riguardo: l’inquilino può denunciare il
proprietario in cambio di affitti agevolati, mentre i proprietari possono
optare per un sistema fiscale con ritenuta al 21%.
Sanzioni
e multe
Il principale rischio legato agli affitti in nero è rappresentato dalle numerose sanzioni in cui può
incorrere il proprietario inadempiente. In primo luogo, la normativa aggiornata
dall’ultima Legge di Stabilità 2017 prevede sanzioni ordinarie previste ai fini
dell’imposta di registro, che vanno dal 120% al 240% dell’imposta non versata. In
caso di occultamento, anche solo parziale, del canone è prevista una sanzione
amministrativa che va dal 200% al 400% della differenza tra l’imposta dovuta e
quella già applicata in base al corrispettivo dichiarato. Sono previste delle
multe anche in caso di tardiva registrazione del contratto: se il proprietario
inadempiente procede autonomamente (prima, cioè, che l’Agenzia delle Entrate
abbia avviato un provvedimento) entro 90 giorni dalla data in cui avrebbe
dovuto effettuare la registrazione, ha diritto ad una riduzione del 15%
dell’imposta di registro dovuta; oltre il 91 giorno, ma sempre entro l’anno, ha
diritto ad una riduzione del 12%; oltre l’anno, invece, la sanzione sarà del
120%. L’ipotesi degli affitti in nero
rimane, dunque, altamente sconsigliata. Per evitare di incorrere in sanzioni e
rimanere sempre nella legalità, si consiglia procedere alla regolare
registrazione del contratto di locazione, affidandosi ad agenzie immobiliari di
comprovata esperienza. Immobiliare Rossin offre supporto e consulenza per
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