Gli antifurto nebbiogeni e quelli a fumogeno sono due strumenti di sicurezza per proteggere la casa e gli ambienti dai furti.
Utilizzano due sistemi differenti, quindi comprendere come funzionano e quali sono le loro differenze è fondamentale per scegliere l’allarme più adatto alle proprie esigenze. Ecco cosa sapere prima di sceglierne uno.
Come funziona l’antifurto nebbiogeno?
L’antifurto nebbiogeno è un dispositivo collegato a un sistema di allarme. Quando scatta l’allarme, il nebbiogeno riceve l’impulso dalla centrale antifurto, e produce in pochi secondi una nebbia impenetrabile, rendendo impossibile qualunque tentativo di furto.
È composto da un contenitore installato a soffitto o a parete, che include una caldaia, una batteria e una riserva di liquido, generalmente una miscela di acqua e glicole alimentare. Questo liquido, una volta riscaldato, si trasforma in una nebbia densa e sicura per persone, animali e oggetti, inoltre non lascia tracce residue.
La nebbia può impedire la visibilità per decine di minuti, costringendo i malintenzionati a fuggire.
Come funziona l’antifurto fumogeno?
L’antifurto fumogeno protegge l’ambiente rilasciando una densa nuvola di fumo prodotta da un apposito generatore. Quando il sistema rileva un’intrusione dall’esterno dell’abitazione, rilascia particelle solide o liquide nell’aria, creando una barriera visiva.
Il generatore di fumo si attiva immediatamente dopo aver rilevato movimenti sospetti, producendo una nuvola che ostacola la visibilità dei ladri.
A differenza della nebbia del sistema nebbiogeno, il fumo può lasciare residui e odori all’interno dell’ambiente una volta disperso. Inoltre, richiede una significativa areazione per essere completamente rimosso.
Sembrano due sistemi quasi identici, ma l’antifurto a nebbiogeno e quello con fumogeno sono molto differenti, soprattutto per la sicurezza degli animali e delle persone.